LA VITTORIA RIPORTA LA GIOIA DI VIVERE
La gioia dell’Italia per il trofeo dell’Europeo è senza limiti. Non si festeggiano solo gli «Azzurri». La domenica sera ogni italiano festeggia sé stesso: lo psicologo e opinionista Loris Pinzani spiega cosa significa la finale di calcio per l’anima martoriata del Paese.
Il giubilo erompe dall’anima italiana come un’eruzione. Il portiere Gianluigi Donnarumma salva l’ultimo rigore. L’Italia è campione d’Europa – il paese ha dovuto aspettare 53 lunghi anni per un’altra vittoria del Campionato Europeo. Ora è successo. Gli italiani sono fuori controllo.
Che sia a Roma, Milano o Napoli. In ogni città italiana, migliaia di loro affollano le strade e le piazze. Le facce sono dipinte con i colori della bandiera, tutti abbracciati cantando l’inno. Delirio nelle ore mattutine. Quasi l’84 per cento degli italiani segue la finale dei Campionati Europei sui canali tv Rai e Sky.
INTRAPPOLATI IN LOCKDOWN PER UN ANNO E MEZZO
Il brutto virus sembra essere stato dimenticato. Oggi conta solo la “Corona”, la corona che il difensore Giorgio Chiellini tiene in testa quando gli eroi del calcio arrivano a Roma
Simbolo di rinascita, scrivono euforici i media italiani. Titolano: «Siamo l’Europa», «Italia, ti amiamo come un matto», «L’Europa è nostra!».
Un popolo è rimasto intrappolato in vari lockdown per un anno e mezzo. Imbavagliato dalla maschera. Contatto umano vietato. Dall’Italia, la pandemia si è diffusa in tutta Europa. Il virus divide l’Ue, mostra i Paesi entro i propri confini. La paura dell’infezione insidiosa e del declino sociale divora il coraggio. L’Italia alla fine piange 128mila morti per Covid.
Bergamo è particolarmente tormentata. Lì, dove lo scorso anno i convogli militari hanno portato le bare fuori dalla città perché il numero delle vittime della corona ha fatto esplodere i cimiteri, la gioia per la vittoria del Campionato Europeo non conosce limiti. «Dopo un anno così terribile, con tanti amici e parenti morti, anche solo esserci è stata una festa. È una tale gioia vincere “, ha detto una nonna a “La Stampa “. È così grata ai ragazzi della “squadra azzurra”. “Anche se la nostra squadra non avesse vinto, eravamo di nuovo una cosa sola, non nel lutto per i nostri morti, ma nell’orgoglio”, dice un giovane, e una signora aggiunge: “È la prima gioia da troppo tempo”.
OGNI ITALIANO SI SENTE VINCITORE
Lo psicologo Loris Pinzani (58) ha vissuto da vicino la frenesia della vittoria. “Vivo nel centro di Firenze”, dice l’editorialista e opinionista di diverse televisioni italiane. Ma: “Non ho sentito applausi così esplosivi dal 1982.
L’Italia allora era campione del mondo”. Sono usciti a festeggiare la domenica sera. Giovani, vecchi, poveri, ricchi. “Tutti si sentono vincitori qui”, dice Loris Pinzani intervistato da Blick e spiega cosa significa l’Europeo per il Paese martoriato. La gente è uscita da un periodo nero. “Questa gioia è salutare”, dice Pinzani e aggiunge: “Gli italiani si sono concessi un pezzo di vitalità con la celebrazione della vittoria”.
Spiega: “La pandemia ci ha reso profondamente insicuri”. La paura è nel profondo della psiche. Il virus ha minacciato tutti, indipendentemente dal fatto che avessero o meno denaro sul proprio conto. “C’è una miseria collettiva”, ha detto lo psicologo. Inoltre, la frustrazione era grande. “Per gli italiani la comunicazione è molto emotiva. Le emozioni li nutrono come il pane”, afferma Pinzani. E: “I vari lockdown hanno soppresso l’espressione di queste emozioni”. La popolazione ha affrontato questo problema in modo peggiore, ad esempio, dei compagni di sventura in Svizzera, Germania o Danimarca.
BENZINA PER IL MOTORE DEL NOSTRO PAESE
Il Campionato Europeo ha rotto i confini imposti dalla pandemia. “Siete tornati insieme. Era importante vincere, non battere l’altro», dice Loris Pinzani.
«Gli italiani sono orgogliosi del loro talento. Fa male non essere primi, secondi o terzi per così tanto tempo”. Il titolo di Campioni d’Europa ha fatto bene anche alla fiducia in sè stessi graffiata.
“La Stampa” scrive pieno di speranza: “I campioni d’Europa sono stati una squadra cresciuta ad ogni partita, con lo spirito di un’Italia che si è smarrita. Dopo un anno e mezzo terribile, ricominciare da capo è stata una seccatura. L’impegno della Nazionale mette benzina preziosa nel motore del nostro Paese”.