Stanno per avere il luogo le elezioni statunitensi ed in questo momento più che in altri, affiora alla mente il concetto generale degli aspetti psicologici della democrazia.
LE ELEZIONI: UNA DESTINAZIONE DA RAGGIUNGERE
Gli Stati Uniti d’America sono una Repubblica Federale che esprime una potenza tra le maggiori al mondo, per questo motivo è così intenso il significato che esprimono le elezioni, che nel concetto di base sono identiche a quelle di ogni altro luogo; per questo non è possibile dare un parere che non sia più che tale a nessun elettore, in queste o in altre consultazioni popolari di qualunque altro paese, in ogni luogo della terra. Tuttavia possiamo valutare qualche aspetto rilevante.
Nell’individuo sono generalmente presenti stati d’animo che assumono un significato particolare nello svolgimento di questo diritto democratico, nel quale ognuno inevitabilmente vede sé stesso e quello in cui crede, o pensa di farlo, come una destinazione da raggiungere. Tuttavia, in ogni momento in cui si tende a decidere il futuro a diverso titolo e con differente potere, è necessario immaginare il futuro non solo prossimo ma anche quello più distante. Questo significa che si deve supporre quello che serve dopo e ben oltre sé stessi.
LE ELEZIONI E LE GENERAZIONI FUTURE
Anche senza volersi riferire a James Freeman Clarke (“Un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista alla prossima generazione…” citazione spesso erroneamente attribuita a De Gasperi), la capacità di proiettare la propria visione in avanti e generalizzare le necessità, rappresenta la condizioni che distingue l’interesse umano verso qualsiasi tema, rendendolo obiettivo di un individuo o desiderio dall’insieme della sua specie. Ossia, il rendersi conto di una destinazione dell’umanità piuttosto che della propria, fa in modo che si distinguano i temi basali dell’esistenza, nei quali le prossime generazioni cercheranno le risposte che cerchiamo oggi, nell’inconfessabile desiderio di restare sulla terra fin dopo la vita.