La vita del singolo è un bene sociale, ma è difficile pretendere che diventi un obbligo in caso di sofferenze senza soluzione
LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE
La Corte Costituzionale si è recentemente espressa sull’eutanasia e sul suicidio assistito, con una sentenza storica. Per la Corte Costituzionale non è più punibile chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio (autonomamente e liberamente formatosi) di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale, affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli.
IL FINE VITA: UNA QUESTIONE INDIVIDUALE O SOCIALE?
Generalmente il termine della vita non viene stabilito dell’individuo, a meno che non si tratti di un gesto estremo. Discutere la scelta di togliersi la possibilità di esistere è praticamente improponibile, nel senso che se ne può parlare in termini sociali senza permettersi di entrare nello specifico.
Ognuno è in grado di porre fine autonomamente alla propria esistenza senza chiedere consenso al gruppo sociale. Non sono questi i casi di cui dibattiamo in Italia, ma piuttosto il dare o meno la possibilità di interrompere la propria vita rendendo legittima la scelta. Dunque, non si tratta di un suicidio “autonomo”, ma piuttosto di un’azione che diventa un diritto personale.
In effetti ognuno ha la capacità (per ora in Italia non il diritto) di andarsene autonomamente quando stabilisce e relativamente spesso emerge che l’individuo affetto da mali incurabili rinuncia solo per la cruenza dell’atto. Certo è che non dovrà essere possibile dar seguito ad un’autosoppressione senza che vi siano limiti stabiliti dall’aspetto normativo: non è pensabile che si consenta un gesto di questo tipo se non vi è la certezza clinica di un futuro senza speranze di recupero.
In ogni caso la vita del singolo è un bene sociale, ma è difficile pretendere che diventi un obbligo in caso di sofferenze senza soluzione. Certamente servirà una valutazione che vada al di là dell’aspetto politico ed intacchi quello Umano.