L’inerzia è una condizione che tende al mantenimento del moto in un corpo. Può essere statica, in cui il corpo rimane immobile, oppure dinamica, ove il corpo tende a conservare le proprie caratteristiche di movimento. Siamo di fronte ad una elefantiasi che arriva addirittura alla immobilità.
Il particolare rilevante è che quando esiste una crisi si soffre dei danni accumulati, i quali si espongono esprimendo la loro pericolosità. È in questa fase che affiora lo stato d’animo delle persone. Esse sono smarrite e psicologicamente predisposte alla rabbia, dovuta al dolore di ritenersi sconfitti, in uno smarrimento in cui non si capisce quello che si deve fare e chi lo debba, lo possa fare e quanto. Ha luogo così una isteria di circostanze e di situazioni e di promulghe che non portano ad alcun cambiamento.
Lo affermo, lo dico da specialista della psicoterapia, oltre di ogni colore politico, al di là di qualunque considerazione che non attenga all’uomo: questa è una condizione in cui l’individuo non sa come districarsi da un timore pervasivo ed intenso a cui non era abituato.
Diceva il poeta “Amo questa terra al di sopra di tutto. Essa porta il color del mio cuore. Ovunque si guardi, giace sepolta una gioia”. Friedrich Hölderlin lo afferma per la Grecia, ma ugualmente possono essere le parole di un italiano; il disinteresse è fatto in un altro modo. Gli italiani sono arrabbiati non solo per l’aspetto materiale, ma per le proprie ideologie, il proprio sistema di pensiero.
Perché questa è una Patria e gli italiani sono ora con una difficoltà di Patria, ossia un dolore che deriva della Terra dei Padri.