Cosa possiamo fare per contribuire a non dimenticare
La giornata della memoria è un momento per ricordare, per non dimenticare. Deve servire da avvertimento, per metterci in guardia di fronte a quello che la società umana, fallibile per definizione, può fare.
La Storia: ecco cosa accadde il 27 Gennaio 1945
Il 27 Gennaio del 1945 i soldati dell’Armata Rossa varcavano i cancelli di Auschwitz, liberando i prigionieri sopravvissuti. Mostrarono al mondo uno dei più atroci orrori dell’umanità
Il complesso dei campi di Auschwitz, costituito da tre campi principali e 45 sottocampi realizzato nel cuore dell’Europa orientale è stato tra i principali, in quanto il più efficiente, luogo di sterminio durante la Shoah.
Per questo Auschwitz, nell’immaginario collettivo, è diventato il simbolo universale del lager, nonché sinonimo di “fabbrica della morte”.
Dopo la sua dismissione il campo di concentramento di Auschwitz è divenuto un luogo simbolo, dedicato alla memoria delle vittime. Dal 1979 è patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
La ricorrenza in Italia e in Europa
Con una legge del 20 luglio 2000, la Repubblica italiana ha istituito il Giorno della Memoria. Nel primo articolo riconosce il 27 gennaio come data simbolica per “ricordare la sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.
Il Primo Novembre del 2005 il giorno della memoria è stato indicato come ricorrenza internazionale e designato dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria.
Nel 74° anniversario della liberazione del campo di concentramento occorre ricordare, quindi, che la tragedia di cui si rinnova la memoria il giorno 27 gennaio non è soltanto la terribile ammissione di quello che l’uomo ha fatto, ma di quello che l’uomo è in grado di fare nel suo delirio!