In questo articolo ripropongo l’intervista pubblicata su Firenze Today riguardo lo studio sul Processo Anevrotico Terapeutico (PAT) che potrebbe cambiare la psicoterapia
In cosa consiste effettivamente l’indagine esposta nella pubblicazione su Neuroscienze.net?
Nei soggetti sottoposti alla Psicoterapia PAT abbiamo individuato una fase della durata di alcuni secondi in cui un valore elettrico registrato sul paziente ha una oscillazione molto intensa, di almeno il 27,6% in un tempo di pochi secondi. Nello studio abbiamo potuto constatare sperimentalmente che questa variazione è molto spesso concomitante con il miglioramento della condizione del soggetto. Si tratta di un’indagine che procede da molti anni, da cui si attendono ingenti risultati
Qual è il valore misurato?
Il valore testato in cui si realizza il TA si chiama GSR. Si tratta di una variabile che consiste sostanzialmente nella resistenza che la pelle oppone al passaggio di una debole corrente. Si tratta di una capacità nota da tempo che non abbiamo certo scoperto noi, mentre la cosa importante è che con la psicoterapia del Processo Anevrotico la fase detta di TA corrisponde ad una condizione che precede il miglioramento delle condizioni del paziente.
Come si potrebbe definire il Processo Anevrotico Terapeutico PAT?
Il PAT è un orientamento concettuale e di cura psicologica che si basa sull’ipotesi della presenza di una comunicazione che potremmo definire primordiale ed autonoma tra terapeuta e paziente. Essa si instaura in determinate condizioni che vengono a verificarsi in relazione a precisi aspetti psichici
La variazione che è stata sperimentata è presente solo nella psicoterapia PAT o può avvenire anche con altre metodiche?
Non sappiamo se sia presente esclusivamente nella psicoterapia PAT. In essa è stato individuato con certezza ed in modo statisticamente significativo. La mia opinione è che il TA sia presente con un significato analogo anche in altri tipi di psicoterapia: sono studi ancora da realizzare. Questo cambierebbe sostanzialmente il corso della psicologia clinica.
Come si è arrivati ad individuare il TA?
In effetti è uno studio che procede in diversi ambiti da molto tempo. Sono state testate procedure legate all’elettroencefalografia ed altri sistemi di rilevamento, fino a quando si è potuto notare che questa condotta relativamente semplice mostrava dei risultati rilevanti, che si ripetevano tra gli individui.
Cos’è, spiegato in due parole, il segnale chiamato TA, Tracolla Anevrotico?
Il Tracollo Anevrotico è una condizione emotiva generalmente non rilevata dal paziente in cui è verosimile immaginare che vi sia l’inizio di un profondo cambiamento individuale, che consente un miglioramento della condizione psichica. Questo appare in un tracciato grafico durante le sedute ed è concomitante a profondi cambiamenti di personalità.
Cosa accade nell’individuo durante il Tracollo Anevrotico TA?
Durante il TA il soggetto ha un cedimento di cui non è quasi mai consapevole, una forma di condizione di insofferenza che lo interessa in una certa profondità del sé: si tratta dell’acquisizione di consapevolezza da una diversa condizione personale.
Dunque, pazienti non avvertono che qualcosa sta cambiando il loro?
Generalmente non sono consapevoli di quello che accade nella loro parte più intima e tutto avviene mentre loro restano totalmente inconsapevoli. Si tratta di uno stati d’animo e di emozioni che si sviluppano in una condizione soggettiva intensa e ancora non meglio definibile.
Cosa fa in modo che si determini il TA?
Rimane una domanda aperta. Probabilmente si tratta di un insieme di circostanze che portano il soggetto a sentirsi rassicurato, in grado di esporre una parte della propria fragilità con l’ipotesi di rendere più adatto il suo modo di interpretare la realtà. Ma tutto avviene in modo non cosciente.
Quali sono le apparecchiature utilizzate nella psicoterapia in questione?
Le apparecchiature sono sostanzialmente piuttosto semplici e di costo moderato. La parte più complessa riguarda un software sviluppato da una ditta italiana e comunque già noto nei suoi tratti essenziali. Il software è applicabile a qualunque PC e consente di amplificare un segnale rilevato con dei sensori sull’individuo. Come abbiamo già detto non è questa la cosa rilevante perché sia la procedura di rilevamento che sistema di analisi matematica dei dati erano già noti. Quello che veramente appare significativo è il raggiungimento dei risultati ottenuti. In ogni caso la vera difficoltà è rappresentata dalla preparazione del terapeuta, piuttosto articolata e complessa.
Si tratta di una ricerca di in un argomento complesso che rappresenta una delle possibili cure del malessere mentale. Quali possibilità ci sono che ci sia una svolta nella psicoterapia?
Le apparecchiature sono sostanzialmente piuttosto semplici e di costo moderato. La parte più complessa riguarda un software sviluppato da una ditta italiana e comunque già noto nei suoi tratti essenziali. Il software è applicabile a qualunque PC e consente di amplificare un segnale rilevato con dei sensori sull’individuo. Come abbiamo già detto non è questa la cosa rilevante perché sia la procedura di rilevamento che sistema di analisi matematica dei dati erano già noti. Quello che veramente appare significativo è il raggiungimento dei risultati ottenuti. In ogni caso la vera difficoltà è rappresentata dalla preparazione del terapeuta, piuttosto articolata e complessa.
Lei si aspettava la diffusione che sta avendo questo studio?
I tempi sono maturi per una consapevolezza sia scientifica che divulgativa di aspetti che vanno al di là delle sperimentazioni consuete quindi non posso che rispondere di sì, mi aspettavo una diffusione adeguata.
Potete leggere l’articolo completo su http://www.firenzetoday.it/salute/psicologia-studio-psicoterapia.html